Considerato un metodo sicuro e molto utilizzato in tutto il mondo, facilmente reperibile, amato dalle donne.
Eppure, in Italia il diaframma è diventato un metodo obsoleto un giorno in cui la commissione del farmaco ha deciso di proibire un ingrediente contenuto negli spermicidi…
Il principio attivo incriminato è il “nonoxinol-9”.
Le ragioni ve le racconterò prossimamente, ma da quel momento nessuno ha più potuto commercializzare spermicidi in Italia. Di conseguenza, anche il diaframma non è più stato proposto dai consultori, poiché diaframma e gel spermicida vanno SEMPRE utilizzati insieme.
Questo divieto di diffusione è stato messo in atto solo in Italia, mentre nel resto dell’Europa si continuava tranquillamente con l’uso di entrambi.
Oggi siamo nel 2021 e la ricerca ha trovato uno spermicida diverso, per fortuna! Ma la prolungata assenza della metodica “diaframma + gel spermicida” dalle pratiche delle donne ha gettato il metodo nell’oblio per vari anni.
Così, operatori sanitari, farmacisti, ostetriche, sono stati indotti a pensare che diaframma e spermicida fossero “superati”, nonostante le donne che hanno continuato ad usarlo con spermicidi acquistati all’estero lo ritengano valido e sia da loro molto amato.
Una storia di tutto rispetto, però, non si dimentica. Anche se qualcuno ha deciso per noi che questo metodo fosse obsoleto…
Il diaframma può rinascere laddove è sempre stato di casa e cioè nella volontà delle donne di autodeterminarsi e decidere ascoltando il proprio corpo, per sapere cosa fa bene e cosa nuoce. Ma si sa… per poter scegliere devi avere delle opzioni.
E quindi?
Quindi ora ci riprendiamo in mano il nostro diritto di poter scegliere fra tutti i metodi anticoncezionali esistenti, ben consce che sembrano già molti, ma la maggior parte di essi sono su base ormonale e questo non è irrilevante, perché nel momento in cui introduciamo ormoni esogeni smettiamo di produrre i nostri .
Quale uomo accetterebbe una cosa simile? Via il testosterone naturale e ne introduciamo uno artificiale… per anni!
Oltre a poter scegliere dobbiamo, se vogliamo, poter alternare di tanto in tanto i metodi, fermo restando che quando si usava il diaframma, anche per lungo tempo, non venivano riportati effetti collaterali significativi, a differenza di quanto succede con pillola e spirale.
Ma di cosa stiamo parlando?
Il diaframma contraccettivo è un metodo di barriera largamente usato con successo da moltissime donne negli anni 70.
Praticamente privo di effetti collaterali è stato per lungo tempo la contraccezione in mano alle donne, totalmente autogestita, economica e ecologica ma, ripeto, soprattutto efficace.
Da oggi, grazie alla collaborazione fra Medimtim (certificata azienda tedesca) e LaVR, avremo a disposizione le versioni piú attuali dei diaframmi e uno spermicida senza Nonoxinol-9, entrambi dispositivi medici:
Caya e Caya gel
Il diaframma Caya è una morbida cupoletta sagomata di silicone che va inserita in vagina aggiungendo una minima quantità di gel contraccettivo a base di acido lattico (Caya gel), in modo da coprire la cervice e impedire così il passaggio degli spermatozoi in utero: gli stessi, “bloccati” in vagina, verranno neutralizzati dal suo fisiologico ph acido.
Nel caso qualche spermatozoo arrivasse vicino al bordo del diaframma, entrerà in contatto con il gel che, aumentando l’aciditá del ph vaginale, inibitore della motilità degli spermatozoi, garantisce la sicurezza del metodo.
Ora entriamo nel dettaglio:
Punto 1: Il gel contraccettivo
Il tanto incriminato principio attivo dei vecchi spermicidi, il nonoxynolo -9, non è contenuto nel Caya gel che è invece a base di acido lattico.
L’acido lattico rafforza il ph acido vaginale, rendendo molto sfavorevole l’ambiente alla vitalità degli spermatozoi.
Caya gel è fra i dispositivi medici commercializzabili senza restrizioni in Italia, non serve ricetta medica per l’acquisto.
Punto 2: Il diaframma
Prima esisteva solo il diaframma in varie misure e modelli per cui bisognava andare dal ginecologo, ginecologa o dall’ostetrica per farsi misurare e identificare il modello e la misura più adatti a ogni vagina.
Quell’esperienza ha insegnato che la maggioranza delle donne usava una determinata misura e le nuove tecnologie hanno permesso di creare un modello con una sorta di elasticità intrinseca che ne aumenta l’adattabilità alle diverse conformazioni femminili.
La progressiva non disponibilità di operatori dedicati a continuare a diffondere il diaframma e il passaggio in secondo piano del bisogno di contraccezione a basso impatto, rispetto al marketing feroce dei metodi ormonali, ha fatto nascere l’idea in ricercatori tedeschi del “diaframma a taglia unica”, anche se di fatto che questo diaframma ha un’alta adattabilità a situazioni genitali anche un po’ diverse tra loro.
La particolare forma anatomica del nuovo diaframma Caya, ispirata a diaframmi già largamente sperimentati dalle donne, è tornata a facilitarne l’uso, inteso come inserimento e rimozione, anche a chi non si riteneva in grado di farlo...
E ha funzionato!
Nonostante la precedente circolazione a singhiozzo dei prodotti in Italia, il diaframma tradizionale continua ad essere un metodo largamente utilizzato nel resto del Mondo e il diaframma monotaglia Caya si è largamente diffuso nei 5 Continenti.
Anche se l’acquisto è “libero”, consiglierei a chi si avvicina al diaframma di cercare comunque un’ostetrica o una ginecologa “amiche“ di questa contraccezione perché si è visto che, quando è affiancato da una buona consulenza, l’efficacia raggiunge livelli incredibilmente alti e l’uso si prolunga nel tempo.
Il diaframma “tradizionale”, meno sagomato e di varie misure, rimane e offre alle donne con situazioni particolari, o che avessero provato Caya e non si fossero trovate bene, di non rimanere escluse dalla metodica: queste donne dovranno avvalersi di una consulenza da parte dell’ostetrica o della ginecologa e potranno così avere accesso ad una contraccezione "woman friendly".
Oddio, la rete!
In rete esiste un vero e proprio "festival" delle falsità e della disinformazione sul metodo, contrariamente a quanto succede negli ambiti scientifici, privi di conflitti di interessi.
Gli autori che più vengono presi in considerazione dalle grandi organizzazioni che si occupano di pianificazione familiare, infatti, attribuiscono alla metodica "diaframma + gel" il 94% di sicurezza in linea con quella di altri contraccettivi largamente in uso e considerati sicuri come spirale e condom.
La pillola è “più sicura” dal punto di vista dell’efficacia contraccettiva? E’ davvero così “comoda“?
Lo è solo teoricamente, dato che molte gravidanze non desiderate avvengono “sotto pillola” perché, dopo un po’di tempo dall’inizio dell’assunzione, via via diventano più frequenti le dimenticanze, le occasionali interazioni con farmaci che ne ostacolano l’efficacia o la sottovalutazione di condizioni di non ottimale assorbimento nel caso di vomito o diarrea.
L’uso del diaframma è l’alternativa alla condizione di pillola a vita che, sebbene secondo la ricerca abbia alcuni effetti positivi non contraccettivi tra cui i più noti sono la riduzione del flusso mestruale eccessivo e la prevenzione del tumore ovarico, questo avviene a discapito di altre condizioni di salute.
Praticamente la più grande somministrazione planetaria di un farmaco ad alto impatto biologico su donne sane per interferire con una “non malattia”…
Perché valutare bene se prendere la pillola “a vita”:
- Perché gli ormoni naturali sono molto più utili alla donna per tutto il suo corpo, ma specialmente a livello degli organi genitali dato che contribuiscono al benessere di una sorta di ecosistema vaginale: umidità naturale delle mucose, ph, flora batterica, lubrificazione, sensazioni diverse a livello dei genitali e a livello mentale nelle varie fasi del ciclo tra cui la sana eccitazione spontanea , anche al di fuori dell’atto sessuale;
- Perché la danza degli ormoni è tipica della natura ciclica della donna: gli estrogeni donano energia, benessere, estroversione, gioia, libido accesa, specialmente durante i giorni dell’ovulazione. Il progesterone è calmante, riduce lo stress, favorisce il sistema immunitario, migliora la qualità del sonno, contrastando gli androgeni migliora la salute dei capelli, favorendo il ritorno a se’. Altro che... lunatiche! Stimola intuizione e recettività.
- Perché, quando questa danza non danza bene, non è spalmandoci sopra una pillola che ristabiliremo l’armonia, ma l’approccio diagnostico terapeutico dovrà andare a capirne le cause e ristabilire la ciclicità con metodi più rispettosi e che mantengano risultati nel tempo.
Gli ormoni naturali sono i nostri, non quelli che ingeriamo tutti i giorni quando prendiamo la pillola! Il sanguinamento che si ha quando si assume la pillola NON è mestruazione, perché non c’è ovulazione, almeno con le pillole estroprogestiniche.
Quindi il diaframma...
- ti permette di proteggerti solo quando ti serve e non compiere tutti i giorni un gesto contraccettivo, scollegato dal far l’amore e di dubbio risultato sul tuo benessere generale (compresa la libido). Di farlo quindi anche nei giorni in cui il tema sesso e contraccezione sono lontani dalla tua mente.
- ti aiuta a sentirti sessualmente diversa lungo le varie fasi del ciclo ormonale e questo lo avvertirà anche il tuo/la tua partner: “a volte, è diverso in meglio”
- ti permette la magia di ottenere così tanto (il controllo della fertilità) con così poco (una cupoletta di silicone riutilizzabile per circa due anni)
- non dipenderai per controlli e visite da medici, ma ti basterà un incontro con l’ostetrica o una ginecologa motivata al metodo
- È cosi facile usarlo che dopo un po’ di tempo potrai insegnare al/alla partner a inserirtelo e fare un po’ “la pigra”… che è sempre così bello…
E ora, lo vuoi vedere?
Certo, giusto, ora te lo faccio vedere. Ma lasciami dire ancora una cosa: ora ti mostro Caya, il diaframma taglia unica, il più attuale, frutto di ricerche sulle quali trovi tutte le informazioni nella scheda prodotto.
Ma sappi anche che, dopo Caya, verrà reintrodotto il diaframma a più taglie: si chiama SINGA, quello tradizionale.
Perché il diritto di scelta sia un diritto per davvero.
Paola Frisoli è ostetrica dal 1985, ha un'esperienza ospedaliera di otto anni di cui tre passati in Brasile in una Maternità rurale in cui si è occupata, tra le altre cose, di promozione della salute della donna sul territorio anche in merito alla contraccezione di barriera. Attualmente coordina l'area socio sanitaria di un consultorio familiare privato accreditato in provincia di Bergamo. Dalla fine degli anni '70 si interessa al tema della contraccezione ed in particolare ha seguito tutti i ricorsi storici dell'arrivo del diaframma in Italia. Da circa 20 anni si occupa anche di interventi di educazione all'affettività nelle scuole e in contesti extra scolastici e organizza gruppi per la promozione della salute della donna negli anni della Menopausa.